Ripa puteolana, le Monachelle
Siamo nell’immediato tratto costiero prospiciente l’omonima spiaggia. Il sito ha una rilevanza notevole per i reperti e manufatti archeologici sommersi, difatti esso insiste sull’antica ripa puteolana, e comprende il Vicus Lartinanus ed il Vicus Annianum, ovvero il tratto costiero che collegava Puteoli, attraverso il Portus Julius, con Baia. L’abitato era costituito da ville patrizie, difatti è presumibile una residenza della facoltosa famiglia dei Calpurni, ai quali si deve il “culto degli augustali” , la divinizzazione degli “Augusti” ovvero degli imperatori. Tra gli edifici sommersi vi sono anche una moltitudine di “horrea” ovvero botteghe, nello specifico di scalpellini. Difatti è facile, durante l’immersione, imbattersi in grandi blocchi di marmo non ancora finito di lavorare, probabilmente poiché le botteghe furono lasciate velocemente a causa di episodi di bradisismo. Appaiono evidenti una serie di ambienti termali con “natazio” ossia piscine, dato il ritrovamento di lastre plumbee su opera cementizia ed anche classici passaggi idraulici. Poco distante da un ambiente di tale appartenenza vi è una grande colonna in marmo cipollino parzialmente insabbiata dal diametro di circa 40 cm e stimata in 3 mt di lunghezza. L’immersione è semplice e in pochi metri, ma, comunque , riserva incontri inaspettati come orate, spigole, ricciolette e finanche piccoli barracuda e tanti reperti come pezzi di anfora, oggetti di marmo e altro da “vedere e……non toccare”!