Secche del Castel dell’Ovo
Il Castello sorge sull’isolotto tufaceo dell’antica Megaride (su cui la leggenda vuole che fosse approdata, sfinita, la sirena Partenope, che avrebbe dato il nome alla città antica), in realtà nel IX secolo a. C. vi approdarono navi guidate da Greci, probabilmente Rodii, i quali immediatamente si stabilirono, appunto, sull’isolotto. Su questo nel I sec. A.C. il patrizio romano Lucio Licinio Lucullo fece erigere per sé una fastosa ed enorme villa (il Castrum Lucullanum) famosa per i cosi detti “pranzi Luculliani”, per le sue peschiere, i grandi frutteti ove, per la prima volta, furono importati dall’oriente i Peschi ed i ciliegi, oltre per aver ospitato il poeta Virgilio chiamato dai napoletani “il mago” che la legenda popolare vuole essere colui che pose un uovo magico nelle mura del castro Luculliano, poi divenuto monastero ed infine “ Castel dell’Ovo” grazie a tale legenda, la cui integrità sarebbe stata di buon auspicio per Napoli. Il fondale si articola con un declivio che mena ad una Cigliata a – 30 metri a sud dal famoso castello. Il fondale roccioso con secche che si alternano tra loro, è caratterizzato dalla presenza di Cerianthi, Nudibranchi e pinne nobilis. Buona la visibilità con venti provenienti dai quadranti nord. Si incontrano facilmente polpi, saraghi di piccolo taglio, scorfani, ma sopratutto aragoste che popolano il ciglio. Il sito è consigliato anche per immersioni notturne data anche la suggestiva vista di Napoli illuminata. Le aragoste sono la caratteristica di questa immersione, ve ne sono tante!